Oggi sono ancora troppe le donne che non conoscono i meccanismi d’azione dei contraccettivi, ignorando la fisiologia della riproduzione femminile. Follicolo, ovulazione e endometrio sono parole sconosciute o di poca importanza.
È in questo contesto che il ginecologo deve spiegare alle donne gli aspetti essenziali della fisiologia della riproduzione, per la programmazione della gravidanza o per vivere la sessualità scongiurando sgradite sorprese, che spesso conducono a scelte dolorose.
Eppure dal 1960, anno in cui l’FDA approvò l’uso di ENOVID, frutto delle ricerche di Gregory Pincus, come pillola per il controllo delle nascite, ad oggi la donna ha vissuto più di una rivoluzione culturale. L’emancipazione femminile ha portato una maggiore autonomia delle donne permettendole di operare anche una programmazione familiare.
La pillola è divenuta simbolo della libertà femminile. Secondo uno studio della Harvard University, subito dopo l’introduzione della pillola sul mercato sono aumentate le iscrizioni delle donne all’università.
Altri studi epidemiologici hanno dimostrato che la diffusione della contraccezione ormonale contribuisce in maniera diretta alla riduzione del tasso di IVG.
La contraccezione è un insieme di tecniche e pratiche che consentono di evitare gravidanze non desiderate. Tutti i metodi contraccettivi agiscono sui meccanismi fisiologici che regolano il ritmo della vita fertile femminile.
Le mestruazioni corrispondono allo sfaldamento dell’endometrio dalle pareti uterine, segnando dunque la fine di un ciclo e l’inizio del successivo.
A metà ciclo, grazie a un massivo rilascio di LH dall’ipofisi, avviene l’ovulazione ovvero la fuoriuscita dell’ovocita dal follicolo. Nella seconda metà del ciclo l’ovaio produce il progesterone, che va ad agire sull’endometrio per prepararlo ad accogliere l’uovo fecondato in caso di concepimento. Al contrario, se ovocita e spermatozoo non si incontrano, l’ovocita degenera e l’endometrio si distacca, generando la mestruazione.
Il contraccettivo giusto dipende da diversi fattori, come le abitudini di vita, l’età, lo stato di salute e può variare nelle varie fasi della vita. L’unico strumento per proteggersi dall’HIV-AIDS e da altre malattie trasmissibili sessualmente come l’HPV, Herpes genitalis, Clamidia Tr., Candida A è il preservativo. In caso di una relazione non stabile o di partner occasionali è consigliato l’uso del preservativo insieme anche a qualche altro metodo di contraccezione.
Questi metodi si basano sulla rilevazione di segni e sintomi che consentono di individuare il fenomeno “ovulazione” e quindi di evitare rapporti sessuali nei giorni pericolosi.
Si chiamano naturali perché non influiscono minimamente sull’organismo femminile. Possono avere una certa validità in donne con cicli molto regolari.
Bisogna conoscere bene il proprio corpo e le sue funzioni, che possono essere soggette a modificazioni a seguito di una serie di variabili che possono compromettere l’efficacia, quindi occorre fare la massima attenzione.
Si basano sull’uso di sistemi che tendono a ridurre al minimo le possibilità di incontro dello spermatozoo con l’ovocita.
Sono generalmente sistemi che si utilizzano “al bisogno”, non influiscono sulle dinamiche biologiche femminili, non sono continuativi, possono talvolta essere percepiti come un po’ complicati o invasivi.
Sono i cosiddetti sistemi intrauterini, ovvero dei metodi che creano un ambiente endouterino sfavorevole per l’ovocita e gli spermatozoi.
I sistemi intrauterini (IUD) o spirali vengono applicati dal ginecologo, possono essere attivi per un lungo periodo, fino a cinque anni; hanno un’alta efficacia, ma possono presentare qualche svantaggio, come ad esempio, un possibile aumento del rischio di infiammazioni o infezioni: per questo motivo non è consigliabile alle donne che non hanno avuto gravidanze.
Tali metodi si basano sugli ormoni, estrogeno e progesterone, o solo il progesterone, assunti per via orale o con altre modalità, hanno lo scopo di impedire l’ovulazione.
L’assunzione orale deve essere giornaliera. Questi metodi, se correttamente utilizzati, hanno una sicurezza contraccettiva quasi totale.
Sono di solito controindicati in donne fumatrici di età superiore ai 35 anni, o con problemi di ipertensione arteriosa, o con epatopatie o con predisposizione alla trombosi.
Ai metodi ormonali appartengono anche i “Metodi d’emergenza”, che sono i seguenti.
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